Riflessioni: il contadino e la farfalla

Continuo a sostenere sempre la stessa cosa e cresci con questa convinzione, che il peggio ti aspetta in sala parto. A poche settimane da questo immenso viaggio chiamato gravidanza, sono pronta a balzare a pie’ pari nel nuovo ed immenso mondo della maternita’. E in realta’, dopo tutto, il parto nemmeno mi spaventa cosi’ tanto. E’ solo la degna conclusione di questi mesi di cambio del proprio corpo, di sopportazione e in alcuni casi anche di dolore. Si, perche’ non te lo dicono ma un po’ di dolori ti accompagnano durante tutto il viaggio ( ma tu non farci caso, perche’ c’e’ una minima percentuale di donne che non hanno niente fino alla fine e tu sarai proprio una di quelle 🙂 ).

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E cosi’ si passa dalle nausee, al vomito costante, alle nausee nel primo trimestre; ritorni ad assaporare la vita nel secondo trimestre che quasi ti sembra di essere uscita da un tunnel senza fine ma dal quinto – sesto mese la pancia comincia a farsi sentire e dovrai sottostare ad alcune limitazioni, nulla di chissa’ che, ma sempre limitazioni sono. E poi arriva il terzo trimestre.

Se sei fortunata come lo sono stata io, comincerai con un progredire gonfiaggio di mani e piedi. Una notte ti sveglierai con “le formiche” alla mano ma tu non ti preoccupare: vuol solo dire che il tuo bambino sta crescendo e che quel formicolio ti accompagnera’ nelle prossime notti fino al parto. Sara’ un buon compagno di viaggio, al tuo fianco sempre. Erano anni che non mi succedeva, ma hey! Che fortuna! Anche il tunnel carpale e’ ritornato per accompagnarmi in questo percorso.

Ironia a parte, in fondo non mi lamento. E’ un percorso e come tale non puo’ essere in discesa. Anzi, a maggior ragione sono convinta che tutto questo serva per arrivare ad essere preparati al grande giorno. Al giorno in cui tu, la tua persona e le tue esigenze saranno messe a dura prova e in alcuni casi messe anche in secondo piano.

Non ho letto molti libri sulla gravidanza, pero’ qualcosina ho letto e credo che questa storiella qua sotto valga piu’ di mille. Ve la lascio in allegato, fatemi sapere che cosa ne pensate!

Un giorno un contadino, riposandosi sotto un’ombra al termine di una giornata sfiancante, si accorse di un bozzolo di una farfalla. Il bozzolo era completamente chiuso ad eccezione di un piccolo buchino sulla parte anteriore. Incuriosito, il contadino osservò attraverso il piccolo buchino, riuscendo ad intravedere la piccola farfalla che si dimenava con tutte le sue forze.
Il contadino osservò a lungo gli sforzi eroici della bestiolina, ma per quanto la farfalla si sforzasse per uscire dal bozzolo, i progressi apparivano minimi. Così, il contadino, impietosito dall’impegno della piccola farfalla, tirò fuori un coltellino da lavoro e delicatamente allargò il buco del bozzolo, finché la farfalla poté uscirne senza alcuno sforzo.
A questo punto accadde qualcosa di strano. La piccola farfalla, aiutata ad uscire dal bozzolo, non aveva sviluppato ‘muscoli’ abbastanza forti per potersi librare in aria. Nonostante i ripetuti tentativi, la fragile farfalla rimase a terra e riuscì a trascinarsi solo a pochi centimetri dal bozzolo, incapace di fare ciò per cui la natura l’aveva fatta nascere. Il contadino si accorse del grave errore fatto ed imparò una lezione che non dimenticò per il resto della sua vita: ATTRAVERSO LE DIFFICOLTA’ LA NATURA CI RENDE PIU’ FORTI E DEGNI DI REALIZZARE I NOSTRI SOGNI.”

 

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